Scarica il documento
|
|
|
Efficacia degli interventi di promozione degli screening oncologici sui luoghi di lavoro
|
|
| Data di inserimento | 24/02/2025 |
| Anno | 2025 |
| Domanda di ricerca | Gli interventi volti a promuovere gli screening oncologici nei luoghi di lavoro e a favorirne l’esecuzione sono efficaci? Quali sono i fattori che influenzano l’adesione e l’efficacia di questi interventi? |
| Quello che conta | Questa revisione analizza l’efficacia di interventi di promozione dello screening oncologico sui luoghi di lavoro e ne esamina fattori facilitanti e barriere. Lo studio include ventuno articoli, di cui dodici analizzano l’efficacia degli interventi, un articolo tratta facilitatori e barriere di questi interventi, mentre i restanti studi (otto) trattano entrambi i temi. Nello specifico, cinque studi trattano il cancro della mammella, sei il cancro del colon-retto, quattro il cancro della cervice, uno studio analizza sia il cancro della mammella che della cervice, mentre i restanti quattro studi analizzando tutti e tre i tipi di tumori. Dalla strategia di ricerca non sono emersi studi riguardanti il cancro del polmone. Per quanto riguarda i disegni di studio, sono stati inclusi cinque trial randomizzati, quindici trial non randomizzati e uno studio che utilizza una metodologia mista (trial non randomizzato e metodi qualitativi). Undici articoli trattano studi effettuati negli Stati Uniti d’America, i restanti invece da altri Paesi (Giappone, Turchia, Iran, Ghana, Cambogia, Qatar, Argentina, Singapore, Cina, Malesia). La popolazione coperta dagli studi supera i sei milioni di partecipanti, con un’età che varia dai 18 ai 70 anni. Riguardo la prima domanda di ricerca, dieci studi hanno implementato interventi di promozione dello screening oncologico, mentre quindici interventi riguardavano l’esecuzione degli stessi sui luoghi di lavoro. Per tutti i tipi di cancro, gli interventi riguardavano incentivi economici per la partecipazione, come ad esempio rimborsi, bonus, permessi retribuiti per l’esecuzione degli esami, uso di piccoli omaggi. Negli studi in cui è stato specificato l’operatore erogante l’intervento, sono stati coinvolti sia operatori sanitari (ad esempio ginecologici o infermieri) che personale laico (personale paramedico, educatori sanitari). L’ambiente in cui sono stati erogati gli interventi era o il luogo di lavoro oppure ambulatori; tuttavia, diversi interventi sono stati erogati online, con l’implementazione di lettere e test inviati direttamente a casa dei dipendenti. Efficacia degli interventi sulla conoscenza dello screening Tutti gli interventi volti a promuovere i programmi di screening oncologico per cervice, colon-retto e mammella hanno dimostrato un effetto positivo, aumentando la conoscenza sullo screening e i tassi di adesione. Dei dieci studi analizzati:
L'incremento osservato è stato superiore al 30% in:
Efficacia degli interventi sull’esecuzione dei test di screening oncologico Nei quattordici studi che hanno analizzato l’esecuzione dei test di screening nei luoghi di lavoro, diciotto interventi su ventidue hanno avuto un effetto positivo, mentre nei restanti quattro non sono stati osservati cambiamenti significativi. Nello specifico:
Fattori positivi e negativi legati alla promozione degli screening oncologici sui luoghi di lavoro Tra i fattori facilitanti l’adesione agli screening oncologici sui luoghi di lavoro sono stati riscontrati l’avere un’assicurazione sanitaria, che ha mostrato un impatto positivo sulla conoscenza dello screening della mammella, vivere in aree urbane o suburbane e l’accesso ai servizi di cure primarie. Il genere ha mostrato risultati contrastanti. Tra i fattori negativi sono stati inclusi l’eccessiva comunicazione di informazioni legate al cancro, il timore di sviluppare un cancro, e l’imbarazzo legato all’esecuzione dei test di screening. Non sono state analizzate le barriere specifiche riguardanti lo screening del tumore della mammella. |
| Caveat | Uno dei principali limiti di questa review è il possibile bias di pubblicazione, per cui studi con risultati negativi o comunque non significativi non vengono pubblicati. Inoltre, c’è la possibilità di non aver incluso studi di interesse a causa dell’esclusione di articoli non scritti in lingua inglese. L’effetto degli interventi di promozione dello screening oncologico sui luoghi di lavoro non è stato valutato tramite l’esecuzione di una metanalisi a causa dell’eterogeneità degli interventi considerati. Infine, nonostante non siano stati indicati limiti geografici, sia l’efficacia degli interventi che i fattori facilitanti e le barriere potrebbero non essere applicabili ovunque, essendo legati al contesto culturale e lavorativo. |
| Contesto | Nel 2024, si stima che in Italia le nuove diagnosi hanno raggiunto circa 390.000 casi, con una prevalenza di 3,7 milioni di italiani che vivono dopo una diagnosi di tumore, in aumento di circa l’1,5% l’anno nell’ultimo decennio. La gran parte della prevenzione avviene nell’ambito degli screening oncologici organizzati, che permettono una diagnosi e trattamento precoce dei tumori. Se si considera l’impatto dei tumori sulla popolazione attiva, questi possono influenzare non solo la capacità lavorativa, ma anche la produttività e la stabilità finanziaria, risultando in difficoltà nel mantenimento del proprio posto di lavoro. Inoltre, per coloro che rientrano sul luogo di lavoro, possono presentarsi problemi aggiuntivi come discriminazione o sospensioni da alcuni incarichi, se la persona non viene ritenuta capace di poterlo portare a termine. I luoghi di lavoro possono avere un impatto sulla salute della persona o, in generale, sulla salute pubblica, e possono sia favorire l’accesso agli screening oncologici che influenzare l’attitudine dei lavoratori stessi. In Italia il decreto legislativo 81/08, che regola la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, offre un quadro giuridico favorevole per l’implementazione degli screening oncologici, consentendo di integrare gli accertamenti periodici con esami di prevenzione generale, previo accordo con il medico competente. |
| In evidenza | Gli interventi sui luoghi di lavoro possono avere un impatto positivo nella promozione dello screening oncologico, migliorando la conoscenza legata allo screening e l’adesione ai test, con l’effetto di migliorare la diagnosi precoce tra i lavoratori adulti. |
| Implicazioni per la pratica | Gli interventi di promozione dello screening oncologico possono avere ricadute positive non solo sui lavoratori, ma anche sui datori di lavoro, riducendo il numero di diagnosi tardive e migliorando la produttività aziendale. Per implementare interventi efficaci, sono necessari progetti pilota in cui gli interventi educativi e gli eventuali servizi di screening offerti vengano adattati sulla base di interviste preliminari, tenendo in considerazione preferenze individuali come ad esempio i test per l’auto-prelievo nel contesto dello screening della cervice. Inoltre, si suggerisce di favorire la partecipazione ai test di screening durante l’orario di lavoro. Al fine di non favorire eventuali disuguaglianze nell’accesso, potrebbe essere utile assicurare gli interventi non solo per i dipendenti, ma anche per i familiari, riducendo inoltre eventuali barriere per specifici sottogruppi di dipendenti. Ulteriori studi saranno necessari per individuare le possibili barriere a questi interventi, in quanto risultano poco studiati. Infine, saranno necessari studi longitudinali con campioni di popolazione più ampi e studi con un follow-up a lungo termine per esplorare l’efficacia di questi interventi nei luoghi di lavoro. |
| Giudizio di qualità revisione | Alta (10/10, Health Evidence™ Quality Assessment Tool) |
| Riferimento bibliografico revisione | Mon, H. M., Robb, K. A., & Demou, E. (2024). Effectiveness of workplace cancer screening interventions: a systematic review. BMC cancer, 24(1), 999. https://doi.org/10.1186/s12885-024-12649-0 |
| Altri riferimenti | I numeri del cancro in Italia 2024, Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) |
| Setting | - ambiente di lavoro -
|
| Aree di intervento | - salute e sicurezza lavoro - screening -
|
| Parole chiave | - screening - workplace - luogo di lavoro - benessere dei lavoratori - workplace health promotion -
|
| Outcome |
L’efficacia è stata valutata come un cambiamento statisticamente significativo nell’outcome di interesse o tra il prima e il dopo l’intervento, oppure tra gruppo di intervento e gruppo di controllo. Non essendo disponibile uno specifico cult-off, la magnitudine degli interventi è stata misurata definendo tre intervalli: variazione superiore al 30%, variazione compresa tra 5% e 30%, variazione inferiore al 5%. |
| Sintesi e traduzione | A cura di Andrea Guida, Università degli Studi di Firenze |


