Salute mentale
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Le schede di intervento sono state elaborate sulla base delle evidenze presenti in letteratura, della trasferibilità, fattibilità, sostenibilità e costo-opportunità.
La salute mentale è un’area della salute pubblica che ha risentito per decenni di una scarsa attenzione o sottovalutazione, nonostante alcune stime affermino che nel giro di dieci anni le malattie mentali supereranno le malattie cardiovascolari diventando le più diffuse al mondo.
I dati mondiali ci dicono che quasi un miliardo di persone convive con un disturbo mentale, 3 milioni di persone muoiono ogni anno per il consumo eccessivo di alcol e ogni 40 secondi una persona muore per suicidio; inoltre, nei Paesi a basso/medio reddito solo una minoranza di persone ha accesso a servizi di salute mentale di qualità (Mental Health Action Plan, 2013 – 2020); e, ancora, stigma/pregiudizio/rifiuto continuano a essere fenomeni dal pesante impatto a livello sociale e relazionale.
Da alcuni anni ormai enti autorevoli e accreditati come ONU, WHO, EuroHealthNet, propongono l’inserimento della prevenzione/promozione della salute mentale nelle agende dei Governi di tutto il mondo, attraverso documenti ufficiali (report, position papers, policy brief, piani d’azione, guide/manuali) con dati e azioni raccomandate, campagne mediatiche ed eventi informativi (ad esempio l’annuale Giornata Mondiale della Salute Mentale) e sottolineano la necessità di investire in programmi a livello nazionale e internazionale per rispondere ai bisogni della popolazione, aggravati dalle attuali e future conseguenze della pandemia di COVID-19, a livello di popolazione generale ma soprattutto di gruppi maggiormente vulnerabili.
Gli investimenti riguardano politiche sanitarie integrate e prassi preventivo/educative e cliniche efficaci, che all’aspetto economico e organizzativo affiancano un importante cambio di “prospettiva” da parte di governi, professionisti, cittadini, per dare concretezza all’ormai famoso concetto “Non c’è salute senza salute mentale”, responsabilizzando l’intera comunità in quanto contesto di supporto, promozione e sviluppo di abilità e competenze “positive” quali ad esempio l’adattamento e la resilienza, in sinergia coi servizi dedicati (CNOP – Consiglio Nazionale Ordine Psicologi, 2020).