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Interventi sullo stile di vita per la prevenzione del diabete di tipo 2 nei soggetti con prediabete
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| Data di inserimento | 09/06/2025 |
| Anno | 2025 |
| Domanda di ricerca | Come varia l’efficacia degli interventi sullo stile di vita (dieta, attività fisica o entrambi) nel prevenire il diabete di tipo 2 e favorire il ritorno alla normoglicemia negli adulti con prediabete, in relazione al fenotipo di prediabete (tolleranza alterata al glucosio – IGT [Impaired Glucose Tolerance], glicemia a digiuno alterata – IFG [Impaired Fasting Glucose] o emoglobina glicata, HbA1c, elevata? |
| Quello che conta | La revisione sistematica e metanalisi ha incluso 31 RCT per un totale di 23.684 partecipanti adulti con prediabete. Sono stati analizzati gli effetti di interventi sullo stile di vita con durata di almeno 1 anno (combinati o singoli: dieta e/o attività fisica), confrontati con la consueta assistenza. Risultati principali:
I benefici a lungo termine (prevenzione T2D fino a 30 anni) sono stati osservati in tre grandi studi (DQDPOS, DPPOS, DPS), ma l’effetto sulla mortalità resta incerto. |
| Caveat |
Probabilmente a causa dell’eterogeneità degli studi, della durata di follow-up non sempre sufficiente e del numero limitato di eventi rilevati, nonostante i benefici osservati sui parametri metabolici, la revisione non ha evidenziato in modo consistente una riduzione degli eventi cardiovascolari o della mortalità per tutte le cause. |
| Contesto | Il prediabete è una condizione clinica caratterizzata da valori glicemici superiori alla norma ma non ancora compatibili con la diagnosi di diabete di tipo 2. Si tratta di uno stato ad alto rischio di progressione verso il diabete, la cui incidenza e prevalenza sono in crescita a livello globale, in parallelo ai cambiamenti degli stili di vita, in particolare all’alimentazione scorretta e alla sedentarietà. Gli stati prediabetici sono rappresentati dalla glicemia a digiuno alterata – IFG (Impaired Fasting Glucose), la tolleranza alterata al glucosio – IGT (Impaired Glucose Tolerance) e l’emoglobina glicata elevata – HbA1c. Gli interventi sullo stile di vita – basati su modifiche della dieta, incremento dell’attività fisica o entrambi – sono considerati la strategia di prima linea per prevenire l’insorgenza del diabete. Studi di lunga durata, come il DPPOS, il DQDPOS e il DPS, hanno dimostrato che i benefici di tali interventi possono mantenersi nel tempo. Tuttavia, rimane incerta l’efficacia differenziale degli interventi nei diversi fenotipi di prediabete, una distinzione rilevante per personalizzare le strategie preventive e ottimizzare le risorse sanitarie. |
| In evidenza | La revisione conferma che gli interventi sullo stile di vita, basati su dieta, attività fisica o entrambe, sono efficaci nel prevenire il diabete di tipo 2 nei soggetti con prediabete, con una riduzione media del rischio del 41% (RR 0,59; IC95%: 0,52-0,68); inoltre, favoriscono il ritorno alla normoglicemia (RR 1,44; IC95%: 1,15-1,81). L’efficacia varia in base al fenotipo di prediabete: è maggiore nei soggetti con IGT isolata o combinata con IFG, mentre risulta nulla o incerta nei casi con sola IFG o HbA1c elevata. Gli interventi, condotti in contesti ambulatoriali, comunitari e/o digitali si associano anche a benefici metabolici significativi (riduzione di peso, BMI, circonferenza vita, glicemia e lipidi). I dati indicano che l’adozione di interventi personalizzati in base al fenotipo di prediabete potrebbe ottimizzare l’efficacia delle strategie di prevenzione del diabete di tipo 2. |
| Implicazioni per la pratica | Gli interventi sullo stile di vita rappresentano una strategia efficace per prevenire la progressione del prediabete a diabete di tipo 2 e per favorire il ritorno alla normoglicemia. Le evidenze supportano l’integrazione di programmi strutturati di educazione alimentare e promozione dell’attività fisica nei servizi sanitari e nei programmi di prevenzione. I risultati della revisione/metanalisi sono utili perché quantificano l’efficacia in base al fenotipo di prediabete e permettono di identificare i gruppi di popolazione più responsivi, aiutando a definire priorità di intervento. Gli interventi sono risultati più efficaci nei soggetti con IGT, da sola o associata a IFG, mentre l’efficacia è limitata nei soggetti con sola IFG o HbA1c elevata. L’efficacia dimostrata in setting ambulatoriali, comunitari e digitali conferma la flessibilità di questi interventi e la loro adattabilità a diverse modalità organizzative. |
| Giudizio di qualità revisione | Alta (8/10, Health Evidence™ Quality Assessment Tool). La revisione è stata condotta secondo le linee guida PRISMA, con protocollo registrato in PROSPERO. Il rischio di bias è stato valutato utilizzando lo strumento RoB 2.0 per i trial randomizzati. La qualità metodologica complessiva è buona, ma la certezza dell’evidenza è stata considerata moderata per gli outcome principali (incidenza di diabete e ritorno alla normoglicemia), a causa dell’elevata eterogeneità tra gli studi. |
| Riferimento bibliografico revisione |
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| Altri riferimenti |
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| Setting | - sanitario - ambiente virtuale - comunitario -
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| Aree di intervento | - attività fisica - alimentazione -
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| Parole chiave | - interventi digitali/virtuali - prevenzione - attività fisica - dieta - interventi di comunità -
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| Outcome | Gli outcome principali considerati nella revisione sono stati:
Tra gli outcome secondari, sono stati valutati:
Le misure di effetto utilizzate sono state il Risk Ratio (RR) per gli eventi dicotomici e la Weighted Mean Difference (WMD) per le variabili continue (Tabelle S7–S10). Gli outcome sono stati misurati in diversi follow-up, da 1 a 30 anni, a seconda dello studio. |
| Sintesi e traduzione | Sintesi e traduzione a cura di Miriam Levi, UFC Epidemiologia, Azienda USL Toscana Centro, Italia |


