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Interventi per la promozione di diete salutari e sostenibili nei paesi ad alto reddito
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| Data di inserimento | 21/02/2025 |
| Anno | 2025 |
| Domanda di ricerca | Nei paesi ad alto reddito, gli interventi comportamentali basati su educazione, persuasione, ristrutturazione ambientale, formazione, modellamento e restrizione, rispetto all'assenza di intervento o ad altri tipi di strategie, sono efficaci nel promuovere diete più sostenibili, ridurre il consumo di carne e limitare lo spreco alimentare nel breve e medio periodo? |
| Quello che conta | La revisione sistematica ha incluso 13 studi (8 RCT e 5 studi quasi-sperimentali), di cui 12 pubblicati tra il 2017 e il 2021, condotti in sei paesi ad alto reddito (Canada, USA, Germania, Regno Unito, Paesi Bassi e Italia), per un totale di 3.203 partecipanti. Gli interventi sono stati classificati secondo le nove funzioni del Behaviour Change Wheel: 1. Educazione: Comprendeva presentazioni, poster, SMS, notizie, corsi scolastici e universitari. È stato il metodo più utilizzato (presente in 11 studi su 13), applicato da solo (6 studi) o combinato con altre strategie (5 studi).
2. Restrizione: • Limitava l’accesso a determinati alimenti meno sostenibili. 3. Persuasione (38% degli studi, n=5): Influenzava il comportamento attraverso emozioni o anticipazione del rimpianto (es. SMS di promemoria per ridurre il consumo di carne lavorata).
La persuasione ha mostrato l’effetto maggiore, soprattutto quando combinata con altre strategie. Questo suggerisce che gli interventi devono includere elementi emozionali per essere più efficaci. 4. Incentivazione:
5. Coercizione:
6. Formazione (31% degli studi, n=4):
7. Abilitazione:
8. Modellamento (23% degli studi, n=3):
9. Ristrutturazione ambientale (15% degli studi, n=2):
Risultati principali 1. Riduzione del consumo di carne 2. Impatto sulle emissioni di gas serra 3. Riduzione dello spreco alimentare 4. Effetti sulla salute In sintesi
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| Caveat | Le prove di efficacia hanno alcune limitazioni: • Qualità metodologica variabile: 10 studi su 13 avevano un rischio di bias moderato o alto. • Eterogeneità tra gli studi: durata, metodologia e misurazione degli outcome differivano tra le ricerche, impedendo una meta-analisi quantitativa. Alcuni interventi potrebbero sembrare più efficaci solo perché valutati in contesti o con misure diverse rispetto ad altri. • Mancanza di dati sugli effetti a lungo termine. La maggior parte degli studi ha avuto follow-up brevi, spesso limitati a poche settimane o mesi. Non è chiaro se gli effetti osservati (es. riduzione del consumo di carne o dello spreco alimentare) siano sostenibili nel tempo. |
| Contesto | La produzione alimentare e lo spreco di cibo rappresentano una delle principali fonti di emissioni di gas serra, contribuendo per circa il 30% al totale globale. Ogni anno, un terzo del cibo prodotto viene sprecato, generando tra l’8% e il 10% delle emissioni globali. Questo fenomeno non solo accelera i cambiamenti climatici, ma comporta anche gravi conseguenze per la salute umana e ambientale, tra cui il peggioramento della qualità dell'aria dovuto all’aumento dei gas serra, la riduzione della produttività agricola, con un impatto sulla sicurezza alimentare e il declino della qualità nutrizionale degli alimenti, con ripercussioni sulla salute globale. Questa revisione si propone di classificare e analizzare gli interventi comportamentali volti a promuovere diete sostenibili nei paesi ad alto reddito, che hanno un impatto pro capite sul cambiamento climatico superiore a quello dei paesi in via di sviluppo. |
| In evidenza | L’educazione è stata la strategia più utilizzata, ma gli interventi che includevano la persuasione hanno ottenuto le maggiori riduzioni nel consumo di carne e un miglioramento significativo nella riduzione dello spreco alimentare. Interventi combinati che integravano persuasione, formazione, modellamento e ristrutturazione ambientale hanno mostrato risultati superiori rispetto agli approcci basati su una sola strategia. Gli interventi comportamentali efficaci nel modificare le abitudini alimentari possono portare benefici sia per la salute pubblica che per la sostenibilità ambientale. In particolare, gli interventi multicomponenti (educazione + persuasione + ristrutturazione ambientale) si sono rivelati i più efficaci nel ridurre il consumo di carne e favorire l’adozione di diete più sostenibili. |
| Implicazioni per la pratica | • Le sole campagne educative non sono sufficienti: per essere efficaci devono essere integrate con strategie che agiscano sulla motivazione e sulle opportunità ambientali. • La persuasione è emersa come la strategia più efficace nel favorire la riduzione del consumo di carne e il cambiamento delle abitudini alimentari • Gli interventi educativi, sebbene i più diffusi, ottengono risultati migliori quando combinati con altre strategie, come la persuasione, la formazione e il modellamento. Anche la ristrutturazione ambientale e, in misura minore, le restrizioni possono contribuire al cambiamento. Di conseguenza, gli interventi multicomponenti risultano più efficaci rispetto a quelli basati su un’unica strategia. • Questa revisione evidenzia la necessità di superare un approccio individualistico al cambiamento alimentare. Invece di attribuire tutta la responsabilità al singolo individuo, è fondamentale creare ambienti che facilitino il cambiamento, fornendo capacità, motivazione e opportunità concrete per adottare diete più sostenibili. • L’adozione di approcci personalizzati può massimizzare l’efficacia degli interventi. I cambiamenti più significativi sono stati osservati nei forti consumatori di carne, suggerendo che strategie mirate a gruppi specifici potrebbero portare a risultati migliori. |
| Giudizio di qualità revisione | Alta. La metodologia adottata segue le linee guida PRISMA, garantendo trasparenza e completezza del processo di revisione, nel quale il rischio di bias è stato valutato con il Cochrane tool per i trial randomizzati e il ROBINS-I tool per gli studi quasi-sperimentali. La qualità delle prove di efficacia è tuttavia variabile, con alcuni studi a rischio di bias moderato o elevato. Anche tra gli RCT, che offrono prove più robuste e una maggiore capacità di stabilire relazioni causali, il rischio di bias varia: solo 2 su 8 avevano un basso rischio di bias, mentre gli altri mostravano rischi moderati o elevati. Gli studi quasi-sperimentali, invece, hanno presentato un rischio di bias generalmente più alto, con il 40% classificato come 'serious risk'. |
| Riferimento bibliografico revisione | Wadi NM, Cheikh K, Keung YW, Green R. Investigating intervention components and their effectiveness in promoting environmentally sustainable diets: a systematic review. Lancet Planet Health. 2024;8:e410–22. doi:10.1016/S2542-5196(24)00064-0. |
| Altri riferimenti | 1. Kwasny T, Dobernig K, Riefler P. Towards reduced meat consumption: a systematic literature review of intervention effectiveness, 2001–2019. Appetite 2022; 168: 105739. |
| Setting | - ambiente domestico - scolastico - ambiente virtuale - ambiente di lavoro -
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| Aree di intervento | - ambiente - alimentazione -
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| Parole chiave | - obesità - interventi psicosociali - dieta - alimentazione -
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| Outcome | Gli outcome misurati nella revisione sono stati suddivisi in quattro categorie principali: • Cambiamenti nella dieta o Riduzione del consumo di carne rossa e lavorata (misurata in porzioni per settimana). |
| Sintesi e traduzione | Sintesi e traduzione a cura di Miriam Levi, UFC Epidemiologia, Azienda USL Toscana Centro, Italia. |


