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Efficacia degli interventi psicosociali per ridurre l'utilizzo di stimolanti di tipo anfetaminico (ATS): una overview di revisioni sistematiche
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Domanda di ricerca | Gli inteventi piscosociali sono efficaci per ridurre l'uso di Anfetamine, Metanfetamine e Ecstasy? Possono contribuire a prevenire gravi problemi di salute mentale, e problemi legati ai comportamenti a rischio quali le malattie sessualmente trasmesse? |
Quello che conta | Sono incluse 11 revisioni sistematiche di qualità da moderata ad alta e 39 studi primari che hanno valutato gli esiti degli interventi psicosociali sulle persone che fanno uso di ATS. I risultati principali includono: (1) Tra le revisioni sono emersi risultati contrastanti sull'efficacia degli interventi psicosociali, che possono confondere i decisori nella scelta del trattamento. (2) Nella meta-analisi supplementare, rispetto all'assistenza abituale (solo consulenza o materiali di auto-aiuto), - l'appartenenza a un gruppo di intervento psicologico è stata associata a un'importante riduzione dell'uso di droghe [rapporto di rischio (RR) 0,80, 95% CI: 0,75-0,85]. - I pazienti che hanno partecipato agli interventi psicologici hanno fatto un uso sostanzialmente inferiore di sostanze iniettabili [odds ratio (OR) 0,35, 95% CI: 0,24-0,49]. - Il rischio di rapporti sessuali non sicuri nel gruppo di intervento psicosociale era inferiore rispetto al gruppo di controllo (RR 0,49, 95% CI: 0,34-0,71). - La combinazione di terapie ha ridotto di 1,51 giorni l'uso di droghe nei 30 giorni precedenti (95% CI: da -2,36 a -0,67) rispetto al solo intervento di terapia cognitivo-comportamentale. (3) Rispetto alla cura abituale, la terapia cognitivo-comportamentale aveva meno probabilità di essere mantenuta al follow-up (RR 0,89, 95% CI: 0,82-0,97; evidenza di alta qualità). Infine, l'aggiunta di una strategia di gestione delle situazioni ed emergenze contingenti può apportare un importante miglioramento al mantenimento (RR 1,42, 95%CI: 1,25-1,62). |
Caveat | Nonostante il crescente numero di studi primari e di revisioni sistematiche, la misurazione dell'efficacia di interventi psicosociali sulla riduzione dei sintomi psichiatrici nelle persone che fanno uso di ATS sono ancora scarse. In primo luogo, sono poche le informazioni pubblicate sulla frequenza di specifici sintomi psichiatrici (craving, dipendenza grave, ansia, maniacalità, schizofrenia) nelle persone che fanno uso di ATS e sulla possibilità di ridurli con terapie psicosociali. In secondo luogo, mancano prove su come trattare al meglio le persone che fanno uso di ATS in presenza di un grave disturbo mentale. |
Contesto | Come sottolinea l’Osservatorio Europeo MCDDA, l’Europa è storicamente un mercato di produzione e consumo di droghe stimolanti quali anfetamine, metanfetamine ed ecstasy. Le indagini, che raggruppano anfetamine e metanfetamine, condotte da 25 Paesi dell'UE tra il 2016 e il 2022 suggeriscono che 1,3 milioni di giovani adulti (tra i 15 e i 34 anni) hanno fatto uso di anfetamine nell'ultimo anno (l'1,3% di questa fascia di età). Le stime del consumo di metamfetamine ad alto rischio variano da un Paese all'altro e vanno dallo 0,37 per 1.000 abitanti (corrispondente a 225 consumatori ad alto rischio) di Cipro al 5,22 per 1.000 (34.700 consumatori ad alto rischio) della Repubblica Ceca, con il 2,9 per 1.000 (10.624 consumatori ad alto rischio) della Slovacchia, Per quanto riguarda l'ecstasy (MDMA), le indagini condotte da 26 Paesi dell'UE tra il 2015 e il 2022 suggeriscono che 1,8 milioni di giovani adulti (tra i 15 e i 34 anni) hanno fatto uso di MDMA nell'ultimo anno (1,8% di questa fascia d'età), mentre si stima che il 2,0% (0,9 milioni) di coloro che hanno tra i 15 e i 24 anni abbiano fatto uso di MDMA nell'ultimo anno. La principale proprietà di queste sostanze stimolanti consiste nell'aumentare lo stato di vigilanza e la resistenza alla fatica; esse inducono tolleranza e dipendenza fisica, ma soprattutto psichica. L'uso di anfetamine è un problema globale a causa dell'aumento dell'uso e dei danni al benessere fisico, mentale e sociale. L'obiettivo di questa rassegna di revisioni sistematiche consiste nel riassumere i risultati degli studi sugli interventi psicosociali e descriverne l'efficacia e la sicurezza. |
In evidenza | Gli autori dello studio concludono che i modelli integrati sono più efficaci di una strategia a trattamento singolo. Interventi psicosociali completi e duraturi possono contribuire a ridurre l'uso di ATS e altre droghe, i comportamenti a rischio e i disturbi mentali, e a migliorare significativamente l'aderenza al trattamento. |
Implicazioni per la pratica | La programmazione di interventi psicosociali articolati e duraturi si dimostra efficace per la riduzione dell'uso di sostanze stimolanti come le anfetamine e può ridurre i comportamenti a rischio ad esso legati. |
Giudizio di qualità revisione | Alta (Health Evidence) |
Riferimento bibliografico revisione | Tran MTN, Luong QH, Le Minh G, Dunne MP, Baker P. Psychosocial Interventions for Amphetamine Type Stimulant Use Disorder: An Overview of Systematic Reviews. Front Psychiatry. 2021 Jun 17;12:512076. doi: 10.3389/fpsyt.2021.512076. PMID: 34220557; PMCID: PMC8245759. |
Setting | - sanitario - comunitario -
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Aree di intervento | - dipendenze -
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Parole chiave | - Infezioni sessualmente trasmesse - salute mentale - dipendenza - consumo di droghe - comportamenti a rischio - interventi psicosociali -
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Outcome | Cessazione utilizzo sostanze Riduzione utilizzo sostanze Malattie sessulmente trasmesse (riduzione) Uso iniettivo di droghe Remissione dall'utilizzo di droghe |
Sintesi e traduzione | Sintesi e traduzione a cura di Patrizia Brigoni (Università del Piemonte Orientale) |