Barriere e facilitatori della partecipazione all’attività fisica in bambini e adolescenti con disabilità intellettive
A cura di Rosella Saulle e Fabio Cruciani, Dipartimento di Epidemiologia del SSR del Lazio-ASL Roma1
Regolari livelli di attività fisica contribuiscono a mantenere e migliorare il benessere mentale e psicofisico in ogni età e fase della vita, in adulti e anziani così come nei bambini e adolescenti.
I bambini e gli adolescenti con disabilità intellettiva (DI) sono meno attivi rispetto ai loro coetanei senza disabilità e hanno bassi livelli di attività fisica (AF). Comprendere i fattori che influenzano la partecipazione di questa popolazione all’AF è essenziale per progettare interventi efficaci e accettabili.
La scoping review condotta da Yu et al. 2022 ha identificato barriere e fattori favorenti la partecipazione all’AF in bambini e adolescenti con DI.
In generale, i fattori individuali legati alla propria disabilità, la bassa autoefficacia, la mancanza di sostegno da parte dei genitori, le strutture inadeguate o inaccessibili e la mancanza di programmi adeguati sono stati le barriere più comunemente segnalate. Un'elevata autoefficacia, il piacere di praticare attività fisica, un sufficiente sostegno da parte dei genitori, l'interazione sociale con i coetanei, la partecipazione alle lezioni di educazione fisica a scuola e programmi di attività fisica adattati sono stati i fattori più comunemente segnalati come facilitatori.
E’ importante di avviare interventi multimodali che tengano conto del coinvolgimento delle famiglie, delle scuole e di un sostegno da parte di una rete più ampia affinché tali interventi di promozione dell’AF possano rivelarsi efficaci e promettenti, favorendo la partecipazione di bambini e adolescenti con disabilità intellettive.